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La magia del cammino
Pubblicato il 1 Ott, 2024

Era il giugno del 2021, da qualche mese avevo deciso di lasciare il lavoro per cominciare a viaggiare, prendendo una delle decisioni più importanti della mia vita.

Il primo viaggio che avevo intenzione di fare era il cammino di Santiago di Compostela, un cammino che non ha bisogno di presentazioni, ormai famoso in tutto il mondo, ma io avevo voglia di fare qualcosa in più del semplice cammino che fanno e ne parlano tutti, quindi decisi di partire da Roma.

Fare 3000 km a piedi non è facile, avevo bisogno di mettermi alla prova per capire se fossi stato in grado di affrontare un cammino del genere, così decisi di fare un pezzo della via Francigena, da Siena a Roma. Per me è stato come un test da fare per capire se fossi stato all’altezza e comunque mi avrebbe dato modo di conoscere una strada che avrei dovuto percorrere per andare verso la Spagna, anche se l’avrei fatta al contrario.

Senza pensarci troppo, presi dieci giorni di ferie a lavoro per affrontare questo viaggio a piedi, consapevole che al ritorno avrei avuto le idee più chiare sul grande cammino di 3000 km. Così una mattina di inizio giugno presi il treno da Frosinone direzione Siena; dopo qualche ora mi ritrovai emozionato, a partire a piedi, da piazza del Campo per raggiungere Roma, in dieci giorni avrei dovuto percorrere quasi 270 km.

All’inizio andò tutto bene, dopo quattro giorni di cammino cominciarono a presentarsi le prime difficoltà, ricordo come ora quel pomeriggio, avevo appena superato il paese di Acquapendente, mi sentivo ancora fresco e così decisi di continuare per provare a raggiungere San Lorenzo, un piccolo paese a circa dieci km dopo Acquapendente, quando un temporale mi sorprese in mezzo ad un prato.

Sono stati momenti di panico, cercavo il poncio dentro lo zaino per coprirmi dalla pioggia ma non lo trovavo, perché giustamente lo avevo messo in fondo e non era facile da prendere, questo è uno dei tanti errori che si commettono quando si ha poca esperienza. Dopo circa un’ora mi sono trovato tutto bagnato a circa sei km dal paese più vicino e presto sarebbe arrivato il buio, così decisi di chiedere un passaggio per raggiungere il paese, fortunatamente nessuno si fermò, dico fortunatamente perché se non fossi arrivato a piedi a San Lorenzo sarebbe svanito tutto il mio progetto.

Da quel momento in poi cominciai ad interrogarmi sul cammino per Santiago, come potevo riuscire a fare un cammino così lungo se alle prime difficoltà provavo a chiedere un passaggio? Quella notte decisi di dormire in tenda nel bosco, avevo bisogno di superare delle paure, sapevo che da quel viaggio dipendevano i miei futuri viaggi, ero in grado di fare un cammino di 3000 km? La risposta mi arrivò la mattina seguente, dopo aver messo la tenda dentro lo zaino, ricominciai a camminare per raggiungere Bolsena, dove feci una ricca colazione, non riuscivo a non pensare a quello che era successo il giorno prima, ero stato invaso da alcune insicurezze che stavano mettendo in discussione il cammino da Roma verso la Spagna; superata Bolsena il cammino passa dentro un bosco, stavo camminando giù per una discesa quando, ad un certo punto, verso di me in senso opposto, vidi arrivare un pellegrino.

Non è facile incontrare persone che da Roma vanno verso la Francia, la prima domanda che mi venne spontanea fu quella di chiedergli dove fosse diretto, lui mi rispose “vado a Santiago” ed io con la voce tremante dall’emozione gli risposi “anche io farò il tuo stesso cammino l’anno prossimo”, abbracciai questo ragazzo come se lo conoscessi da anni, lui sicuramente non si ricorderà di me e non gli ho neanche spiegato che cosa avesse significato per me averlo incontrato, dopo circa cinque minuti di conversazione, lui proseguì verso nord ed io continuai il mio cammino verso Roma, con le idee molto più chiare.

E’ stata un’esperienza bellissima, un percorso che mi ha fatto chiarezza sul viaggio che avrei dovuto percorrere l’anno dopo e lì ho capito che potevo farcela…

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