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Lavorare in viaggio
Pubblicato il 25 Set, 2024
LAVORARE IN VIAGGIO
Sono tanti i motivi per cui un viaggiatore decide di lavorare in viaggio. Alcune persone scelgono di lavorare per un periodo nei paesi dove lo stipendio è molto alto, come l’ AUSTRALIA, il CANADA, la NUOVA ZELANDA o la SVIZZERA, fanno economia, mettono da parte qualche soldo e poi viaggiano nei paesi dove la vita costa di meno, più che altro in ASIA O SUD AMERICA.
In MALESIA incontrai un ragazzo tedesco che aveva lavorato in Australia per tre mesi e aveva guadagnato ventuno mila dollari australiani, pari a circa tredici mila euro; aveva lavorato in miniera nelle farm e dormito più di qualche volta in tenda, ma era fiero di se perché con quei soldi stava facendo tutto il giro del sud est asiatico.
Ci sono delle persone, come me, che lavorano in cambio di vitto e alloggio per cercare di riuscire a viaggiare il più possibile ed è un ottimo pretesto per entrare a contatto con la cultura locale.
C’è una piattaforma online che si chiama “workaway” che aiuta i viaggiatori a connettersi con le persone che cercano  lavoranti. L’iscrizione costa cinquanta euro l’anno se ti iscrivi da solo, ma se lo fai con un altro amico costa intorno alle trenta euro. Io ho usato workaway solo una volta in Thailandia, ho fatto il giardiniere per circa una settimana in una struttura che ospitava insegnanti di inglese.
Dovevo lavorare per tre o quattro ore al giorno, è stata una bellissima esperienza anche se non era facile capire i colleghi thailandesi, perchè non parlavano inglese ma è stato molto bello passare dei giorni con loro a tagliare legna con il macede e sistemare delle cose in giardino.
In CAMBOGIA ho lavorato in un ristorante sull’isola di KOH RONG SANLOEM, mi trovavo a mangiare in questo ristorante e per gioco domandai ad un cameriere se avessero bisogno di un aiuto in cambio di vitto e alloggio, il ragazzo mi rispose che se avessi voluto avrei potuto iniziare anche il giorno seguente e così feci; il giorno dopo mi trovai a fare il butta dentro in CAMBOGIA.
Anche questa è stata una bellissima esperienza, in cambio di vitto e alloggio dovevo solo parlare con i turisti per convincerli di venire a mangiare al ristorante, lavoravo solo di sera e durante il giorno me ne andavo in giro per la bellissima e incontaminata isola.
I ragazzi che lavoravano con me erano tutti cambogiani, è anche questo il bello del fare volontariato in altri paesi, le persone del posto non ti trattano da turista ma come uno di loro e ti danno la possibilità di conoscere la loro cultura.
In MALESIA, a MALACCA, ho fatto il volontario in un ostello, sempre in cambio di vitto e alloggio, dovevo cambiare le lenzuola ai letti dopo il check out e cercare di tenere l’ostello il più pulito possibile; insieme ad una ragazza italiana abbiamo verniciato anche i bagni.
Ho fatto tante altre esperienze di volontariato, ma le ho fatte senza l’aiuto dell’applicazione workway. Se mi trovo bene in un posto, cerco un ostello o un ristorante, domando se hanno bisogno di qualche volontario e nel caso rimango. Le risposte che ho ricevuto sono state quasi sempre positive, specialmente nei posti turistici quando un italiano cerca lavoro nella ristorazione, non vedono l’ora di farlo iniziare a lavorare. Posso dire che mi sono sempre trovato bene.
Lavorare in viaggio, oltre ad avere un riscontro economico ti da modo di conoscere bene le culture del posto, ti rende più aperto a nuove conoscenze, ti da la possibilità di parlare inglese con i turisti, insomma è un arricchimento personale, che  viene sommato al viaggio stesso..

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