DA SAINT JEAN PIED DE PORT A FINISTERRE 1000 KM SUL CAMMINO FRANCESE.
Viene chiamato cammino francese ed è il cammino più amato dagli italiani. Parte da un piccolo paese ai piedi dei Pirenei, la prima tappa inizia in Francia a SAINT JEAN PIED DE PORT e termina in SPAGNA a RONCISVALLE. E’ una tappa di 25 km con 1200 m di dislivello ed è una delle tappe più impegnative dove il pellegrino viene messo subito a dura prova; personalmente venendo già da più di un mese di cammino in Italia, sono riuscito a percorrerla senza grandi problemi.
Il cammino francese è lungo più di 800 km ed è possibile completarlo in circa un mese, io consiglio sempre per chi vuole affrontare questa esperienza di prendersi più tempo possibile, in modo di riuscire a godersi il cammino nel migliore dei modi.
Purtroppo ho incontrato persone che hanno dovuto abbandonare per colpa di infiammazioni e problemi vari, dovuti ai troppi km percorsi durante il giorno, quando si è troppo stanchi bisogna fermarsi e dare il giusto riposo al proprio corpo; anche questo è un insegnamento del cammino, saper riconoscere i propri limiti è molto importante per affrontare un viaggio del genere.
Percorrendo tutto il cammino fino a SANTIAGO si possono ammirare bellissimi paesaggi, il pezzo più bello ma anche quello più impegnativo per me sono state le mesètas; ci sono dei tratti molto lunghi dove non si incontra nulla ed è possibile anche non incontrare gente, perché parecchi pellegrini preferiscono saltare questo tratto e prendere un autobus, ma il paesaggio è spettacolare anche se un po’ troppo monotono.
Il cammino francese, come già detto parte da SAINT JEAN e termina a SANTIAGO, passando anche per delle grandi città come PAMPLONA, BURGOS, LEON.
Lungo il cammino, si trovano gli “albergue”, ovvero ostelli sia pubblici che privati, dove poter dormire a basso costo o addirittura facendo una donazione. Quest’ultima modalità viene chiamata “a donativo” e permette anche a chi non ha molta possibilità economica di poter fare il cammino; purtroppo alcune persone si approfittano di questa cosa, ho visto pellegrini con abbigliamento di marca e scarpe costose usufruire dei servizi, senza donare nulla.
Negli albergue pubblici ci saranno ad attendervi dei volontari, chiamati hospidaleri, che si prenderanno cura di voi permettendovi di riposare al meglio, si occupano delle pulizie dello stabile e qualcuno cucinerà anche per voi, in modo che possiate fare una cena con altri pellegrini; regalandovi uno dei momenti più belli di condivisione del cammino. Se non sono organizzati per preparare la cena, alcuni albergue municipali mettono a disposizione la cucina per tutti i pellegrini; ricordo che a Puente la Reina, io e un ragazzo italiano, abbiamo cucinato una pasta al pesto per 20 persone, creando un’atmosfera che solo il cammino è capace di donare.
Mentre gli albergue privati sono strutture gestite da persone che fanno della loro passione un vero e proprio lavoro, investono sul cammino creando delle strutture personalizzate.
Sul cammino ci sono dei piccoli ristoranti o bar dove poter mangiare qualcosa o fare delle pause e c’è anche il servizio del trasporto zaino. Rispetto a tutti gli altri cammini è molto attrezzato, ma purtroppo negli ultimi anni è diventato per la SPAGNA e per gli spagnoli un vero e proprio business a discapito dei pellegrini e del cammino stesso, che purtroppo penso che abbia perso un po’ del significato originale.
Il cammino francese anche essendo molto lungo è comunque alla portata di tutti, non ci sono grandi dislivelli da superare, si incontrano tanti pellegrini ed è facilissimo stringere amicizia. Il cammino ti rende libero e trasparente quindi è facile che nascano amori o litigi.
Una volta arrivato a SANTIAGO ho rincontrato tutte le persone conosciute durante il cammino, ognuno di noi è arrivato in tempi diversi, ma nel giro di un paio di giorni ci siamo ritrovati nella splendida città, ma per me la fine del cammino non era ancora arrivata…infatti, dopo aver riposato a Santiago ho proseguito per FINISTERRE “fine del mondo”, passando per MUXIA, che sono i due punti più a ovest d’Europa.
Quando si arriva al faro si può ammirare tutta la bellezza dell’oceano, un tempo era usanza dei pellegrini bruciare i propri vestiti, ora il pellegrino moderno si limita a lanciare il proprio bastone o un oggetto significativo del cammino, in segno di liberazione di tutti i problemi.
Se si ha tempo vale la pena finire il cammino a FINISTERRE, arrivare a piedi con lo zaino in spalla davanti l’oceano è qualcosa di veramente magico.
BUON CAMMINO A TUTTI …
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