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Il primo passo
Pubblicato il 22 Set, 2024

Il cambiamento nella mia vita è avvenuto molto lentamente, cerco di raccontarlo in breve.

Era un periodo dove non mi sentivo mai appagato per le cose che facevo, avevo una tristezza interiore e non riuscivo a capire da dove provenisse, eppure guardandomi dal di fuori avevo tutto il necessario per essere felice. Avevo una casa, una macchina, un buon lavoro e una bella famiglia, ma dentro di me stavo attraversando il periodo più triste della mia vita.

Ero arrivato in un punto che dovevo fare qualcosa, lo dovevo sia a me stesso e sia alle persone che mi erano accanto.

Sono stato sempre un amante della lettura, un giorno mi capitò tra le mani il libro di Josè Pepe Mujica ”Felicità al potere”. L’ex presidente dell’Uruguay parla del problema del materialismo, spiega in semplici parole, come specialmente in occidente le persone si indebitano per acquistare oggetti che in realtà non sono indispensabili per la loro vita e di come il benessere che abbiamo oggi sia dannoso per la nostra felicità, per il semplice fatto che per acquistare abbiamo bisogno di denaro e per fare denaro abbiamo bisogno di lavorare.

Il lavoro toglie ore alla nostra vita.

Invece di passare più ore con la nostra famiglia, i nostri amici o fare qualcosa che ci faccia stare bene e ci piaccia, pensiamo a fare degli straordinari, o addirittura fare un secondo lavoro per comprare una macchina più grande, un cellulare nuovo, degli abiti firmati e così via. Tantissime volte mi è capitato di comprare una maglia o un paio di scarpe non perché mi servissero ma solo perchè mi sentivo triste; in realtà non risolvevo il problema, avevo solo speso soldi. L’acquisto di un oggetto ti dà un senso di benessere immediato ma purtroppo svanisce dopo alcuni minuti.

Adesso ogni volta che sto per acquistare un oggetto, mi domando se in realtà ne ho bisogno veramente e per la maggior parte delle volte finisco per non comprarlo. Il primo passo verso il cambiamento è stato l’avvicinamento al minimalismo.

Ho cominciato piano piano a seguire questa filosofia di vita, quando si bucavano le maglie, i calzini o dei jeans, invece di buttarli cercavo di ripararli. Ogni volta che ci riuscivo provavo un senso di benessere, ho cominciato a fare lo stesso anche con altri oggetti in casa, non buttavo mai nulla che poteva essere riparato. Ho donato tutti i vestiti che non mettevo più da anni,  il pensiero che qualcuno li potesse indossare al mio posto mi riempiva il cuore di gioia.

Così facendo, oltre a sentirmi sempre meglio, risparmiavo denaro, fino a quando sono arrivato a raggiungere la consapevolezza che per vivere non avevo bisogno di tanto, questo è stato il trampolino di lancio per il cambiamento della mia vita.

Quando riesci a vivere con poco ti senti più forte e non hai paura più di nulla, sei disposto a rinunciare anche a quella sicurezza economica che un lavoro a tempo indeterminato ti dà, perchè in palio c’è la tua felicità, quindi penso che ne valga davvero la pena….

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